Nella nostra quotidianità , le cuffie auricolari sono diventate ormai una costante, anche perché la presenza di smartphone ne accresce l’ esigenza di utilizzo durante la guida, ma queste spesso costituiscono un ricettacolo di batteri e germi in grado di generare infezioni all’orecchio. Infatti, questi strumenti che ci accompagnano per la maggior parte della giornata, vengono riposti in borse, zaini, tasche e ripiani vari, che di per sé sono fonte di batteri e germi, contaminando, quindi, i nostri inserti auricolari, di cui non sempre siamo attenti pulitori.
A questo va aggiunta la sporcizia organica delle orecchie che accresce ulteriormente la presenza batterica sullo strumento.
Alcune recenti ricerche hanno evidenziato la potenzialità veicolare degli auricolari rispetto ai batteri, quali streptococchi emolitici e stafilococchi, causa di infiammazione del condotto uditivo o dell’orecchio. Questa possibilità di infezione diventa sicuramente più probabile se nel condotto sussistono delle lesioni o abrasioni della cute.
I ricercatori hanno messo in evidenza la presenza di batteri su oltre il 90% dei dispositivi analizzati e questo fa pensare quanto marginalmente si ponga cura alla pulizia di accessori così personali. Quindi, poiché sulle cuffie si possono annidare fino a 2000 germi di diverso tipo, è fondamentale evitare di condividere gli stessi auricolari, onde evitare il veicolarsi di infezione tra più utilizzatori.