Capodanno è una delle festività più sentite in tutto il mondo. Insieme alle tavole piene di parenti e amici, al brindisi e alla musica ci sono anche i pericolosi e sottovalutati festeggiamenti con i botti, i quali puntualmente sono causa di incidenti e traumi che interessano sia gli adulti che i bambini. Spesso la pericolosità è riferita alle ustioni e alle ferite a mani e occhi, ma si sottovalutano invece danni a carico della membrana timpanica o dell’orecchio interno. Infatti, uno scoppio del petardo a distanza ravvicinata dalla persona, aumenta la possibilità di arrecare danni all’ udito. Il rumore da scoppio è di tipo impulsivo e violento, pertanto non è necessaria un’esposizione prolungata a questo tipo di rumore, ma già una sola esplosione può arrecare danno. Le conseguenze di questa situazione possono essere temporanee, nei casi più fortunati, o permanenti. Il danno è caratterizzato, nelle fasi iniziali da acufeni (fischi o ronzii) e sensazione di occlusione auricolare, mentre laddove il trauma fosse confermato, si riscontra una perdita uditiva, maggiormente a carico delle frequenze acute e, in alcuni casi, potrebbe rimanere l’acufene. L’ intensità del botto, che può arrivare a 150 dB, soprattutto se avviene in modo ravvicinato, è la causa di possibili danni permanenti all’udito. Alla luce di quanto detto è quindi palesemente sconsigliabile questa modalità di festeggiamento. Però se si intende fare uso dei botti è bene adottare degli accorgimenti che possano limitare il rischio per la salute uditiva dei bambini e degli adulti.
- Innanzitutto assicurarsi di avere acquistato dei petardi costruiti in conformità delle normative di sicurezza vigenti e di aver letto le istruzioni sulle confezioni dei botti.
- Utilizzare dei tappi auricolari di cera in grado di garantire una discreta attenuazione del rumore.
- Mantenere una distanza adeguata dal punto di scoppio, che deve essere di almeno cinque metri.
Dott. Pagnotta Giorgio Audioprotesista