Quando si pensa a situazioni e fattori compromettenti per l’udito, quasi sempre, si identificano circostanze in cui ci sono rumori elevati per lunghi tempi di esposizione, tipo serate in discoteca, lavoro in ambienti rumorosi, musica troppo alta. A questi bisognerebbe contemplare anche determinati tipi di videogiochi che prevedono musiche ed effetti sonori di alta intensità, atti a creare la giusta ambientazione e, talvolta, anche l’utilizzo di cuffie stereo, che, se indossate per diverse ore al giorno (cosa che purtroppo si realizza in molti casi), mettono a serio rischio l’udito. Nel caso specifico, la fascia di età maggiormente a rischio è quella che va dai 15 ai 35 anni, poiché rappresenta quella dei maggiori utilizzatori di videogame. Come già detto, è la combinazione di volumi alti e tempi lunghi di utilizzo a rappresentare il vero rischio, in più l’uso delle cuffie aumenta maggiormente l’esposizione dell’orecchio a picchi di intensità dannosi. Un parametro importante, per capire se si è esagerato col volume, è una sensazione di orecchio ovattato con presenza di eventuali fischi e ronzii che si manifesta al termine del gioco. E’ bene sapere che un ascolto in sicurezza prevede un volume regolato ad una intensità non più alta del 60% della portata del riproduttore, sia che si tratti di cuffie che di casse stereo (questa regola vale anche per l’utilizzo dei lettori MP3). Se indossando le cuffie non si sentono suoni dall’esterno vuol dire che il volume di ascolto è già molto elevato (superiore agli 85 dB). Altro importante accorgimento è quello di fare una pausa tra una sessione di gioco e l’ altra, in modo da consentire alle orecchie un discreto recupero dall’affaticamento uditivo creato dal gioco.
Dr. Pagnotta Giorgio